Il passato in Ucraina, il futuro in Italia

by Gen 3, 2023Memorie e Racconti

Caterina e il sogno di diventare chirurgo

L’ultima volta che aveva visto Foligno, Caterina Vitiani aveva quattro anni. Poi, il ritorno a 17, quando lo scoppio della guerra in Ucraina l’ha riportata qui, insieme alla sua famiglia. Il papà, infatti, è un folignate che aveva deciso di vivere con la moglie e i suoi tre figli a Tlumach, piccolo paesino situato nell’oblast di Ivano-Frankivs’k. Ma, come detto, l’inizio del conflitto russo-ucraino, lo ha spinto a lasciare tutto e ricominciare nella verde Umbria, lì dove erano le sue origini. Un cambio di vita per Caterina e i suoi due fratelli, ai quali il papà ha insegnato fin da subito la lingua italiana. “All’inizio – racconta con la voce rotta dalla tristezza – non volevo lasciare l’Ucraina, perché voleva dire separarmi dal mio cane Fiocco, al quale ero e sono molto legata. È stato molto difficile doverlo lasciare lì, anche se qui a Foligno sto bene ed è in Italia che voglio rimanere a vivere”. Con la speranza di poter riabbracciare il più presto possibile il suo Fiocco, Caterina si è lasciata avvolgere e coinvolgere dalla vita folignate. Arrivata in città nel mese di marzo, si è iscritta al quarto anno del liceo scientifico “Marconi”. “I miei compagni di classe sono stati fin da subito molto carini, mi hanno accolta e mi hanno aiutata ad integrarmi – spiega -. Anche gli insegnanti mi sono stati molto vicini, sia durante il periodo scolastico che durante quello estivo in cui ho seguito le lezioni di recupero con l’obiettivo di frequentare l’ultimo anno di liceo allo stesso livello degli altri ragazzi”. A Foligno ha trovato una realtà diversa da quella alla quale era abituata. “Pian piano, però – spiega -, ho fatto nuove amicizie e quando quest’estate sono stata in visita a Firenze, rientrando a Foligno ho sentito che stavo tornando a casa”. Caterina è un vero e proprio vulcano. Timida e di poche parole, ha però le idee chiare sul suo futuro.

A testimoniarlo anche la decisione di sostenere il test di ingresso all’università ucraina. Esame che ha affrontato nel mese di luglio a Roma insieme a tanti altri studenti ucraini. “Il progetto – dice – è quello di frequentare il quinto al liceo di Foligno e parallelamente seguire online le lezioni del primo anno di ingegneria biomedica. Ho scelto questa facoltà perché è molto vicina a quella di medicina, alla quale voglio iscrivermi in Italia una volta che avrò conseguito la maturità”. Per Caterina un’opportunità da non perdere, dunque, per coronare il suo sogno lavorativo. “Mi piacerebbe diventare cardiochirurgo o neurochirurgo” dice. Studio, ma non solo. Durante l’estate, infatti, la 17enne è stata anche tra gli animatori dell’Oratorio della carità organizzato dalla Caritas diocesana di Foligno e ospitato per tutto il periodo estivo negli spazi della chiesa di Maria Santissima Immacolata. Conoscendo bene l’italiano, Caterina ha avuto un ruolo fondamentale nel facilitare gli scambi con i bambini che, come lei, sono arrivati dall’Ucraina e hanno partecipato al progetto voluto dal direttore Mauro Masciotti. “Mi sono divertita molto – racconta -. Insieme agli altri ragazzi e ai bambini abbiamo fatto tante attività, dai canti ai balli, e quando ce n’era bisogno traducevo dall’italiano all’ucraino e viceversa”. “La storia di Caterina – commenta il direttore Masciotti – è un bell’esempio di integrazione e di voglia di riprendere in mano la propria vita. È un segnale forte per l’intera comunità e per i suoi coetanei. Il nostro obiettivo – conclude – è quello di essere vicini a tutti i nostri ragazzi affinché i loro percorsi si intreccino e possano condividere cammini comuni, senza lasciare nessuno indietro”.

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