Un giorno a Disneyland Paris

by Dic 3, 2022Foligno e dintorni

Abbiamo bisogno di parchi e di verde.
I parchi sono i regali che i padri preparano ai figli e ai nipoti.
(Fabrizio Caramagna)

I parchi giochi in ogni città sono una delle risorse più straordinarie che si possano avere. Non solo perché il più delle volte rappresentano l’unica zona verde intorno a chilometri di cemento e palazzi, ma perché all’interno di un parco giochi si creano amicizie, avventure e, perché no, si creano sogni dentro i quali i bambini sono liberi di giocare. Come moltissime altre città, anche Foligno possiede il suo storico parco cittadino, chiamato Parco dei Canapè, che sin da tempi molto remoti, durante l’estate si riempie di bambini e di ragazzi. Le esigenze sono cambiate, lo sappiamo, la passeggiata tra gli alberi è stata purtroppo accantonata per dare vita alla famosa via della movida, con attività di ristorazione di ogni categoria. Da una parte è un bene, in quanto si incentivano le attività commerciali della nostra città, tuttavia arrivare nel proprio parco cittadino la sera e passeggiare al fresco anche soltanto per prendere un gelato, è un bellissimo ricordo che mi porto dentro con affetto. Ma l’aspetto che non cambia, e che anzi si continua ad ampliare, è la parte dedicata ai giochi per i bambini. È bellissimo vedere come tantissime famiglie ancora preferiscono i classici giochi all’interno del parco come attrattiva per i propri figli. La forza dei parchi è tutto in questo sogno, e questo lo si può notare anche nel parco forse più emozionante d’Europa, quello di Disneyland Paris. In occasione del compleanno di mia moglie abbiamo deciso, alla nostra “veneranda età”, di provare l’esperienza di questo particolare parco, perché a Disneyland Paris, se si è predisposti, si vive una realtà parallela e indimenticabile. “Se puoi sognarlo puoi farlo”, le parole del grande Walt Disney, hanno ispirato anche il progetto del Parco. Ma qual è la magia che muove questo particolare parco? Tutto sommato è lo stesso che muove tutti i parchi del mondo, compreso quello della nostra città: offrire spensieratezza, svago, serenità. Con in più, ovviamente, l’amore per i classici Disney e tutto quel mondo che racchiude il marchio più famoso al mondo, che sono il volano fondamentale del cuore di Disneyland. È un’esperienza che può vivere chiunque? Assolutamente sì, ma solo chi è veramente innamorato di quel mondo, chi è cresciuto con le videocassette e le prime visioni al cinema, chi a Natale si ritrova ad aspettare fiducioso la messa in onda di uno dei grandi classici, e che nei momenti di noia si ritrova a canticchiare le canzoni degli stessi cartoni, può realmente comprendere il progetto e apprezzare in modo totale questo luogo. Sì perché ci sono parchi dove l’adrenalina e le attrazioni sono il fulcro e poi c’è Disneyland, dove anche la persona più razionale e pragmatica può ritrovare la propria isola che non c’è e immergersi nel luogo più felice sulla Terra (almeno secondo le ambizioni dello stesso Walt Disney). Liberandosi, anche solo per un giorno, di tutta la seriosità del mondo adulto. Varcare i cancelli e, inspiegabilmente, trovare in ogni angolo del parco il proprio io e bambino dove non c’è vergogna a ballare in mezzo alla strada con le musiche de La Bella e La Bestia e commuoversi all’arrivo della parata di tutti i personaggi più amati: è semplicemente la magia di questo luogo che ripaga di ogni fila, biglietto d’ingresso o fatica.  

Disneyland Paris ha aperto le sue porte il 12 aprile del 1992, sono dunque trent’anni, per poi diventare la prima destinazione turistica europea, con più di 16 milioni di visitatori ogni anno. Da quell’anno la Disney non è più soltanto rappresentata dalla classica icona di Topolino e dalle sue fiabe, ma si è ampliata costantemente con l’acquisizione dei brand Star Wars e Marvel (oltre al distaccamento Pixar) che hanno via via modificato anche le sorti del parco, donando una nuova linfa negli anni bui di crisi, quando l’interesse stava iniziando a calare. Con l’aggravante, ovviamente, della pandemia. L’area di Disneyland Paris, con una superficie di 2.230 ettari, se fosse un giardino, sarebbe il più grande d’Europa, con oltre 35.000 alberi, 450.000 arbusti e più di 1 milione di fiori piantati ogni anno; ha nel proprio interno due grandi parchi: appunto il già citato Disneyland Park e Walt Disney Studios. Questi due luoghi offrono un totale di 59 attrazioni, 7 hotel, 2 convention center, 59 ristoranti, 10 bar e circa 60 boutique che hanno contribuito complessivamente, dal 1992 fino al 2019, per il 6% dell’intera quota del mercato turistico francese permettendo un giro d’affari stimato in quasi 85 miliardi di euro. E i turisti? Nonostante un primo impatto quasi scettico da parte dei parigini e i francesi, proprio il 44% dei visitatori totali provengono dalla nazione transalpina con i vicini britannici al secondo posto, aiutati anche da una comunicazione diretta tra tunnel della Manica ed Eurostar e TGV. Forse non tutti sanno che l’Italia fu, insieme alla Spagna, uno dei luoghi candidati per avere Disneyland nei propri confini (a quanto pare nell’area dove adesso sorge il parco di Mirabilandia) ma poi si scelse la centrale Parigi per la maggiore facilità di comunicazione anche per quanto riguarda gli spostamenti aerei. 

In conclusione l’esperienza di Disneyland Paris va al di là di ogni aspettativa, ma c’è un punto fondamentale del quale non si può fare a meno: la grande passione per questo mondo. Conosco persone che sono rimaste deluse semplicemente perché si aspettavano di vivere un parco giochi con giostre adrenaliniche a tema disneyano, ma non è questo il senso di Disneyland Paris. Il senso è immergersi nelle atmosfere, nelle scenografie, cambiare i propri umori se ci si trova nel mondo western o nel labirinto di Alice; godere dei dettagli nascosti in ogni singolo centimetro di parco e lasciarsi andare anche soltanto ascoltando le musiche che fanno da sottofondo a tutta la giornata. Se si è pronti a viverla in questo modo, Disneyland Paris vi rimarrà nel cuore e probabilmente vi commuoverete, come me, quando Paperino e Paperina vi inviteranno a ballare con loro, oppure vi ostinerete nel tentativo di estrarre la Spada nella Roccia.  Ma, poiché le file per le attrazioni ad un certo punto della giornata iniziano ad essere lunghissime, i costi dei pasti sono non propriamente economici e lo stesso ticket di ingresso non è bassissimo, consiglio veramente a chi vuole vivere quest’esperienza, di farsi il proprio “test d’amore personale per Disney”. Se lo passate, è il luogo per voi, e potrete trascorrere veramente una giornata magica e diversa da tutte:

Se puoi sognarlo, puoi farlo. Ricorda sempre che questa intera avventura è partita da un topolino”.

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