Luca Trapanese, ragazzo omosessuale, da sempre impegnato nel volontariato, convive con un compagno ed insieme a lui decide di fare domanda per adottare un bambino down. Intanto la loro storia finisce, ma Luca continua nel percorso di adozione. Intanto la sorte sta intrecciando i fili per portare ad incontri fortunati. Una donna dà alla luce in ospedale una bambina down e decide di abbandonarla nel totale anonimato. La sua è una scelta consapevole, sente di non farcela oppure non può proprio farcela, la protegge fino a farla nascere e la lascia dove spera che trovi qualcuno che si possa prendere cura di lei. Forse una madre adottiva saprà essere più “madre” di quella naturale, che non sa o non può essere una buona madre. Sicuramente questa mamma naturale ha combattuto con se stessa, ha sofferto, si è dilaniata, si è giudicata colpevole, ha vissuto lo strappo della separazione da un essere fragile, accoccolato per nove mesi nel suo grembo. E Luca, proprio rivolgendosi a questa madre, afferma: “Io la ringrazio e le sarò sempre riconoscente, lei ha avuto il coraggio di fare una scelta che mi ha permesso di diventare padre e sicuramente ha amato questa figlia che non poteva crescere”. Alba, questo il nome della bambina, non è stata accettata da ben sette famiglie in lista per l’adozione. Intanto i fili continuano ad intrecciarsi ed è arrivato Luca: amore a prima vista. L’ha prelevata dall’ospedale con sei piccoli biberon di scorta, che gli sono stati preparati per superare la prova del primo giorno. Pian piano ha imparato a prendersi cura di Alba con infinito amore. D’altronde Luca aveva molta esperienza con i ragazzi disabili; addirittura, pur avendo sua madre, è stato adottato da una signora affinché si prenda cura, quando lei non ci sarà più, di suo fratello adottivo con disabilità grave. Intanto Alba cresce, la vediamo diventare sempre più bionda e più bella sulla pagina Facebook di Luca. La vediamo sorridere serena, giocare con questo papà speciale che ci racconta tutti i suoi progressi, il suo ritorno a scuola dopo l’isolamento, l’aver imparato a rispondere all’appello della maestra… Alba e Luca si nutrono d’amore e di serenità, guai a chi vuole etichettare sempre, catalogare il tipo di famiglia. Quando c’è rispetto e amore reciproco, promozione della persona, voglia di superare i problemi e progredire non servono catalogazioni, ciò che conta è il benessere, soprattutto dei più fragili. Grazie Luca
Il mio viaggio nei luoghi della guerra
Fotografare la guerra per un reporter probabilmente è una delle ambizioni più alte: c’è il rischio di perdere la vita,...
0 Comments